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Collegio dei docenti

Collegio dei Docenti del Liceo "Enrico Fermi" di Ragusa

Cosa fa

Il Collegio dei Docenti si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce nell’ambito della programmazione del Piano delle Attività, ogni qualvolta il D.S. ne ravvisi un’oggettiva e motivata necessità, oppure quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta; comunque, almeno una volta per ogni quadrimestre.

1 – Composizione e attribuzioni

Il Collegio Docenti è composto dal personale docente a tempo indeterminato e determinato in servizio nel Liceo e dal Dirigente Scolastico.

Le attribuzioni del collegio docenti sono previste dalla legge e da norme e regolamenti attuativi.

2 – Presenza di esperti

Gli estranei non possono partecipare alle sedute del collegio docenti (art. 4 del D.P.R. n.416/1974, non abrogato dal Testo Unico). È consentito l’intervento di esperti esterni incaricati dall’Istituto con funzioni relative a processi e servizi.

3 – Presidenza

Il Collegio Docenti è presieduto dal Dirigente Scolastico o, in caso di sua assenza, dal docente collaboratore vicario.

Il presidente svolge le seguenti funzioni:

  • formula l’ordine del giorno (o.d.g.), esaminate anche le eventuali proposte dei membri del collegio docenti e degli altri organi collegiali della scuola;
  • convoca e presiede il collegio docenti;
  • accerta il numero legale dei presenti;
  • apre la seduta;
  • designa i docenti scrutatori, se necessario in occasione delle votazioni a scrutinio segreto;
  • designa i relatori degli argomenti posti all’o.d.g. qualora si rendano necessari;
  • attribuisce la facoltà di intervenire ad ogni docente che ne faccia richiesta e garantisce l’ordinato sviluppo del dibattito;
  • garantisce il rispetto delle norme contenute nel presente Regolamento e delle disposizioni legislative;
  • chiude la discussione quando si siano esauriti gli interventi;
  • sottopone al voto le proposte all’o.d.g. o altre tipologie di atti soggetti al voto e proclama i risultati delle stesse;
  • chiude la seduta;
  • autentica con la propria firma i verbali delle sedute redatti dal segretario del collegio docenti dopo l’avvenuta approvazione da parte dello stesso Collegio Docenti.

4 – Programmazione dei lavori

Nella prima seduta annuale o in quella successiva, su proposta del Dirigente Scolastico, il Collegio Docenti approva il Piano annuale delle attività.

5 – Convocazione

La convocazione del Collegio Docenti è disposta con preavviso non inferiore a cinque giorni, esclusi i festivi e le domeniche, rispetto alla data delle riunioni.

In caso di urgenza i tempi di preavviso possono essere ridotti, ma non inferiori a ventiquattro ore. L’avviso avviene con circolare appositamente pubblicata all’interno della bacheca del registro elettronico.

Nella convocazione vengono indicati gli oggetti da trattare secondo una determinata successione (ordine del giorno) la sede, l’ora di inizio e la durata stimata.

La documentazione necessaria all’esame degli argomenti all’o.d.g. viene messa a disposizione dei docenti mediante condivisione all’interno della bacheca del registro elettronico almeno due giorni prima della data di convocazione.

6 – Ordine del giorno

L’ordine del giorno degli argomenti da sottoporre al Collegio Docenti è determinato dal dirigente scolastico, esaminate anche le eventuali proposte dei membri del Collegio Docenti e degli altri organi collegiali della scuola.

Anche durante una seduta ciascun docente può chiedere che uno specifico argomento venga iscritto all’o.d.g. di una successiva convocazione.

La richiesta si considera approvata se votata a maggioranza semplice dal collegio docenti.

7 – Validità della seduta

Ad apertura di seduta il presidente verifica la sussistenza del numero legale mediante il foglio firme. La seduta è valida se si raggiunge la presenza della metà più uno degli aventi diritto. Qualora il numero legale non sia raggiunto, il presidente può procedere ad una seconda verifica dopo mezz’ora dalla prima. Se anche alla seconda verifica non viene raggiunto il numero legale, il presidente ne fa redigere atto verbale e il collegio si ritiene convocato per il giorno successivo non festivo, alla stessa ora.

Le assenze relative all’intera seduta o parte di essa vanno comunicate al dirigente scolastico e, su richiesta, documentate e giustificate.

 

8 – Verbale della seduta

Il verbale del Collegio Docenti viene redatto in forma sintetica da un docente designato dal dirigente scolastico. In esso vengono riportate, secondo l’ordine di trattazione, le proposte, i risultati delle votazioni e le delibere approvate.

Chi desidera far riportare testualmente a verbale il proprio intervento è tenuto a dare lettura delle proprie dichiarazioni al Collegio Docenti, se precedentemente preparate, e a consegnare il testo scritto al verbalizzante entro la fine della seduta. In alternativa può chiedere di dettare testualmente una propria dichiarazione personale.

La verbalizzazione della seduta deve avvenire entro dieci giorni dalla stessa. I lavori del Collegio Docenti si aprono con l’approvazione del verbale della seduta precedente.

In sede di approvazione del verbale è consentito prendere la parola solo per chiedere chiarimenti o proporre rettifiche. La proposta di rettifica è approvata se non vi sono opposizioni alla stessa da parte del Collegio Docenti. In caso contrario sono ammessi brevi interventi a favore e contrari alla proposta, ciascuno non superiore a tre minuti: successivamente il presidente pone in votazione la proposta di rettifica.

Il presidente pone quindi in votazione il testo integrale del verbale comprensivo dalle eventuali rettifiche. Votano coloro che hanno preso parte alla seduta verbalizzata.

9 – Andamento dei lavori, disciplina e ordine degli interventi

All’inizio o al termine della seduta il presidente può effettuare comunicazioni.

Il presidente mette in discussione gli argomenti all’o.d.g. e provvede al buon andamento dei lavori del Collegio Docenti svolgendo le funzioni previste dal presente articolo, comma 3. La trattazione dei punti all’o.d.g. avviene secondo l’ordine in cui sono stati proposti.

All’inizio della seduta, su proposta del presidente o di almeno un decimo dei docenti, può essere avanzata richiesta di modifica dell’ordine del giorno dei lavori relativamente alla successione degli argomenti all’o.d.g. La richiesta deve essere sottoposta all’approvazione del Collegio Docenti. Il presentatore di un argomento all’o.d.g. ha a disposizione dieci minuti per illustrarlo.

Durante le discussioni degli oggetti all’o.d.g., il presidente concede la parola secondo l’ordine di iscrizione. Nessun docente può prendere la parola più di due volte sullo stesso argomento. Nel primo caso per non più di cinque minuti, nel secondo per non più di tre. Ciò vale anche per il presidente, fatte salve le esigenze connesse alla conduzione della discussione.

Ogni componente del Collegio Docenti può tuttavia prendere ulteriormente la parola, in modo breve e succinto, per fatto personale, per mozione d’ordine, per dichiarazione di voto. La discussione viene chiusa quando nessuno è più iscritto a parlare.

10 – Emendamenti

Gli emendamenti possono essere soppressivi, modificativi e aggiuntivi e di norma devono essere presentati in forma scritta almeno un giorno prima della seduta del collegio docenti. Qualora se ne ravvisi specifica necessità, gli emendamenti possono essere presentati durante la seduta, nel corso della discussione sull’oggetto.

11 – Mozione d’ordine

È mozione d’ordine il richiamo alla legge, al Regolamento e ad altre norme.

12 – Sospensione e rinvio

Durante la seduta, su proposta del presidente o di un decimo dei docenti, la trattazione di un argomento può essere sospesa, per consentire approfondimenti e confronti tra docenti, o rinviata. La proposta di sospensione o rinvio   si   intende   approvata   se   nessuno si oppone. In caso contrario, viene sottoposta al voto del Collegio Docenti. Prima del voto è ammesso un intervento favorevole e uno contrario alla proposta. Nella stessa seduta sono ammesse complessivamente non più di due sospensioni, con il limite di una sola per argomento.

13 – Mozione

È mozione qualsiasi valutazione, espressione di giudizio e/o di volontà proposta in forma scritta da un componente del Collegio Docenti. Di norma la mozione va presentata in forma scritta al dirigente scolastico almeno due giorni prima della seduta del Collegio Docenti; il dirigente scolastico provvede a informarne il collegio docenti. La mozione deve indicare i proponenti e l’eventuale punto all’o.d.g. a cui fa riferimento.

14 – Chiusura dei lavori

La seduta non può essere chiusa prima che il Collegio Docenti abbia deliberato su tutti gli argomenti posti all’o.d.g.; tuttavia, su proposta del presidente o della maggioranza del Collegio, la riunione può essere sospesa e aggiornata, a condizione che sia stato esaurito il tempo della durata dei lavori previsto nella convocazione.

Il D.S. può sospendere il Collegio anche in caso di mancato rispetto del Regolamento o di un non ordinato sviluppo del dibattito.

15 – Deliberazione

È l’atto tipico di espressione di volontà del Collegio Docenti. Essa è perfezionata col voto del Collegio dopo le fasi della proposta e della discussione.

Di norma la deliberazione è immediatamente esecutiva dopo il voto del Collegio Docenti e non a seguito dell’approvazione del verbale della seduta in cui è stato espresso il voto. Al termine del voto su una proposta di delibera non è possibile intervenire sulla stessa per alcun motivo.

16 – Validità delle deliberazioni e votazioni

Le proposte di deliberazione sottoposte al voto del Collegio sono approvate a maggioranza semplice dei voti validamente espressi, salvo che disposizioni di legge o del presente Regolamento prescrivano diversamente.

Ai fini del computo della maggioranza non si considerano le astensioni e, nelle votazioni a scrutinio segreto, le schede bianche o nulle.

Nelle votazioni palesi, in caso di parità, prevale il voto del presidente.

Prima di ogni votazione ogni docente può chiedere la verifica della presenza del numero legale. Le votazioni avvengono per alzata di mano. Le votazioni inerenti persone avvengono a scrutinio segreto mediante scheda.

Lo spoglio delle schede e la verifica del voto a scrutinio segreto sono effettuati dai tre docenti scrutatori. La proclamazione dell’esito del voto è effettuata dal presidente.

17 – Votazioni a scrutinio segreto

Per le votazioni a scrutinio segreto relative all’elezione di componenti di organi e commissioni superiori a un componente ogni votante può esprimere preferenze sino ad un massimo di due terzi dei componenti da eleggere. Sono proclamati eletti coloro che ottengono il maggior numero di voti; a parità di voti, è proclamato eletto il più anziano d’età.

18 – Votazioni a proposte contrapposte

Qualora vengano presentate più di due proposte e nessuna raggiunga la maggioranza semplice, si procederà al ballottaggio tra le due proposte che hanno ottenuto il maggior numero di voti o all’accorpamento delle proposte presentate.

Tra le due proposte in ballottaggio risulta approvata quella che ottiene il maggior numero di voti. Anche in occasione del voto a proposte contrapposte è possibile l’astensione.

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